Lettere a Lucilio by Lucio Anneo Seneca

Lettere a Lucilio by Lucio Anneo Seneca

autore:Lucio Anneo Seneca
La lingua: ita
Format: epub


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1 Ormai non mi preoccupo più per te. "Quale dio," chiedi, "hai accettato come garante?" Naturalmente quello che non inganna nessuno: un'anima che ama la giustizia e il bene. La parte migliore di te è al sicuro. La fortuna può farti del male: ma, e questo è l'importante, non temo che tu possa farne a te stesso. Continua per la strada che hai intrapreso e disponiti a questo sistema di vita tranquillo, non molle.

2 Preferisco vivere male che con mollezza - intendi "male" nel senso più comune del termine: duramente, con difficoltà, con fatica. Tante volte sentiamo che la vita di certa gente viene apprezzata ed è oggetto di invidia: "Vive nella mollezza"' ma questo significa: "È un uomo molle." Lo spirito a poco a poco si illanguidisce e si snerva a somiglianza dell'ozio e della pigrizia in cui giace. E allora? Non è preferibile per un vero uomo abituarsi addirittura alle durezze della vita? *** e poi quella gente effeminata teme la morte a cui ha reso simile la propria vita. C'è una grande differenza tra l'ozio e il sepolcro.

3 "E come?" chiedi. "Non è preferibile giacere nell'ozio piuttosto che essere trascinati nel vortice degli impegni?" Attivismo esasperato e inerzia sono entrambi detestabili. Per me chi giace tra i profumi è morto come chi è trascinato con l'uncino; l'ozio senza gli studî è morire, essere dei sepolti vivi.

4 E poi, a che serve appartarsi? Come se i motivi di preoccupazione non ci seguissero anche al di là del mare. C'è forse un nascondiglio in cui non entri la paura della morte? Un luogo tanto difeso e fuori mano dove si possa vivere tranquilli senza temere il dolore? Dovunque ti nasconderai, i mali dell'uomo ti circonderanno col loro strepito. Molti sono fuori di noi e ci stanno intorno per ingannarci o tormentarci, molti dentro di noi e ci ribollono dentro anche nella più completa solitudine.

5 Dobbiamo fare della filosofia una fortificazione, un muro inespugnabile, che la fortuna non possa superare anche attaccandolo con uno spiegamento di macchinari bellici. L'anima che ha trascurato tutto quello che è al di fuori di sé, occupa una posizione inaccessibile e si difende nella sua rocca; nessun colpo arriva fino a lei. La fortuna non ha le mani lunghe come pensiamo: agguanta solo chi le si aggrappa.

6 E allora, allontaniamocene il più possibile; solo la conoscenza di noi stessi e della natura, però può assicurarcelo. Ognuno sappia dove è diretto e da dove proviene, che cosa è per lui il bene e che cosa è il male, che cosa desiderare e che cosa evitare, in base a quale norma può distinguere quello che deve ricercare oppure fuggire, come possa placare la follia delle passioni, reprimere la violenza delle paure.

7 Qualcuno pensa di aver represso questi sentimenti anche senza la filosofia; ma quando qualche disgrazia lo mette inaspettatamente alla prova, riconosce, ormai tardi, la sua colpa; le belle parole vengono meno quando il carnefice gli afferra le mani, quando la morte si avvicina. Potresti dirgli: "Sfidavi



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